Michele Sambin

Padova 1951

Michele Sambin 1951

Musicista, pittore e regista, conduce una ricerca che ha come tema il rapporto tra immagine e suono. Fin dai primi anni '70 indirizza il proprio interesse all’incrocio tra le varie arti: cinema, musica, video, pittura. In seguito utilizzerà il teatro come luogo di sintesi.

In una prima fase, contraddistinta dalla esplorazione del mezzo cinematografico (1968-1975), realizza alcuni film sperimentali con i quali partecipa a incontri internazionali tra i quali: Film Studio, Roma; Knokke Heist, Belgio; Le Rochelle e Beaubourg, Francia.Diplomatosi in musica elettronica, a Venezia nel 1978, affianca alla ricerca con il computer le prime esperienze con il videotape, che diviene ben presto lo strumento principale delle sue opere.Con il video realizza performance e installazioni producendo numerosi art tape nei quali si indagano le potenzialità espressive del mezzo televisivo. Sue opere sono state presentate a Bologna, Galleria d’Arte Moderna per la “Settimana Internazionale della Performance” Autoritratto per quattro camere, (1977); a Ferrara, Palazzo dei Diamanti; a Venezia, la “Biennale Arte per Artisti e Videotape” Looking for listening, (1978); e inoltre a Vancouver, Ginevra, Motovum. Sempre nel 1978 è presente a Milano, Palazzo Reale con la video installazione Il tempo consuma nell’ambito della manifestazione “Camere incantate”.

michele sambin

Nel 1980 con Pierangela Allegro e Laurent Dupont fonda TAM Teatromusica e ne diventa direttore artistico. Per Tam cura regie, scene e musiche, sempre attento agli stimoli provenienti dalle nuove tecnologie, ma anche fortemente legato alle suggestioni della tradizione.Le sue realizzazioni sceniche trovano spazio sia in campo teatrale che musicale cercando, nell’incontro tra i differenti ambiti, nuove ipotesi di composizione scenica, attraverso una personale forma di “teatro totale”.In ambito internazionale i suoi lavori con il TAM sono stati presentati a Bourges, Le Printemp; Granada, “Festival Internazionale di Teatro”; Vienna, “Wiener Fest Wochen”; Hannover, “Klang & Korper”; Parigi, “Festival d’Automne”; Zagabria, “Festival Eurocatz”; Gerusalemme, “Festival Teatro Italiano” e inoltre a Tunisi, Copenaghen, Budapest, Cracovia, Varsavia...Tra le produzioni in ambito di teatro musicale, ricordiamo la messa in scena di Repertoire di Mauricio Kagel (1981) Children’s Corner di Claude Debussy per il Teatro alla Scala (1986) Ages di Bruno Maderna per la Rai di Milano (1989)Nel 1994 cura il progetto artistico Meditazioni i cui protagonisti sono i detenuti del carcere di Padova. Prosegue nelle produzioni di teatro e musica creando Roesso mondo Più de la vita e Là on son stato io mè dedicati al dialogo con Ruzante.

michele sambin

Crea nel 2003 l’ensemble Tam /Oikos /East Rodeo con cui prosegue la ricerca sul rapporto immagine suono applicato alla scena teatrale. Dal 2005 mette in atto una originale forma per illuminare la sua scena teatrale attraverso il dispositivo della pittura digitale, che utilizza nei suoi più recenti spettacoli: Da solo a molti, Controvento e Tutto è Vivo! deForma.Il suo lavoro artistico è stato oggetto di numerose tesi di laurea realizzate tra le altre all’Università La Sapienza di Roma, all’Università di Ferrara, Venezia e di Padova.Alcune di queste tesi hanno avuto come oggetto la sua pionieristica ricerca con il video percorsa in ambito artisticoIl suo lavoro è riconosciuto inoltre in ambito critico, relativamente alla video arte ed è documentato, tra l’altro, nelle seguenti pubblicazioni: Una generazione intermedia (2007) a cura di Riccardo Caldura; ; Le arti multimediali digitali (Garzanti, 2005) a cura di Annamaria Monteverdi; Videotapes del Cavallino (2004) a cura di Dino Marangon.Invideo di Milano dedica a Sambin una retrospettiva dal titolo Il tempo consuma che ha avuto luogo allo spazio Oberdan (2003).Nel 2008, per Electa esce il volume La pittura nel Veneto il 900 secondo a cura di Nico Stringa. L’opera di Sambin è presente nel volume con una ampio intervento critico a cura di Riccardo Caldura (pagg.442- 444) dal titolo oltre la pittura: performance happenings videoarte.

michele sambin

Dal 2008 al 2010 è impegnato nella realizzazione di Archivio Tam. Il progetto si è occupato di portare alla luce l’intero patrimonio contenuto nell’archivio storico di Tam Teatromusica, informatizzarlo e raccoglierlo in supporto DVD. L’opera completa è stata presentata al pubblico nel maggio 2010 in occasione della mostra Megaloop per i trent’anni di attività Tam. Per la monografia Megaloop l’arte scenica di Tam Teatromusica a cura di Fernando Marchiori ed .Titivillus(2010) realizza la documentazione iconografica e il DVD allegato. Il volume raccoglie vari saggi critici sul percorso di Sambin e il Tam in ambito teatrale e multimediale.

Per dieci anni (2005-2015) è stato docente all'Università di Padova con l'insegnamento di Multimedialità nelle arti performative.

E' di recente pubblicazione una monografia sul suo lavoro di ricerca dal titolo : Michele Sambin performance tra musica , pittura e video, a cura di Sandra Lischi e Lisa Parolo, edizioni Cleup. Il volume raccoglie saggi di studiosi delle Università di Pisa, Roma, Udine, Torino e Padova.

Le sue opere sono state presentate, negli ultimi anni, in vari musei: Maxxi e Macro, Roma; Gam, Torino; Mart, Trento.

Nel 2019 è stato realizzato il film Più de la vita, con la regia di Raffaella Rivi. Il docu/film racconta il suo percorso arte/vita.







Per dieci anni è stato docente all'Università di Padova con l'insegnamento di Multimedialità nelle arti performative.

E' di recentepubblicazione una monografia sul suo lavoro di ricerca dal titolo : Michele Sambin performance tra musica , pittura e video, a cura di Sandra Lischi e Lisa Parolo, edizioni Cleup. Il volume raccoglie saggi di studiosi delle Università di Pisa, Roma, Udine, Torino e Padova.

Le sue opere sono state presentate recentemente in vari musei: Maxxi e Macro, Roma; Gam, Torino; Mart, Trento.

Nel 2019 è stato realizzato il film Più de la vita, con la regia di Raffaella Rivi, che racconta il suo percorso arte/vita.







michele sambin

Nel 2022, curato da Bruno Di Marino, prodotto da Antonio Musci e Daniela Di Niso (Cineclub Canudo) e finanziato da Italian Council, viene presentato al Museo Castromediano di Lecce Arché/Tèchne. Il cuore del progetto è la video installazione "il tempo consuma 1978/2022" acquisita dal Museo che in questa occasione ospita anche una mostra monografica. L'intero progetto è raccolto in un ampio catalogo pubblicato da Silvana editoriale.

A Palazzo delle Esposizioni (Roma), partecipa con una video installazione alla mostra "Il video rende felice" Videoarte in Italia a cura di Valentina Valentini.