La stanza blu

un'opera abitabile

arte da vivere

la stanza blu gennaio 2012 .

3X2x2,5 multistrato fenolico, ossido blu cobalto, policarbonato, tavole di legno, zanzariera metallica.


Nei 2/3 di vita vissuti ho creato senza sosta oggetti immateriali fatti di luce, corpi, suoni, immagini....queste opere ora esistono nella memoria degli spettatori o nel limite dei documenti video.

Nella terza parte della mia vita voglio creare oggetti materiali. Arte da vivere. Vivere . Non visitare o assistere a...

Non farsi vivere. Dedicare un tempo a se stessi, abitare un luogo di bellezza, incontro tra natura-umanità-.arte. Simile, non uguale all'architettura. Più vicino all'idea

dell'abitare un'opera. L'artista l'ha creata ascoltando il luogo e attraverso il suo fare conduce lo sguardo dell'ospite a godere di ciò che c'è. Un'opera che non descrive ma provoca emozioni. Questa volta non per lo spettatore ma per l'abitante.

Ho costruito la stanza blu nella solitudine di chi dipinge un quadro. Atteggiamento diverso da quello dall'operaio che porta a termine un progetto. La mia è la disponibilità dell'artista a modificare l'idea di partenza in funzione di ciò che il dialogo della materie, i punti di vista, suggeriscono. Ho osservato luci, ombre, colori, piani, profondità. Di giorno, di notte. Ho dedicato un tempo e un'attenzione che non può essere quella dell'architetto ma è il privilegio di chi, abitando il luogo, costruisce da se e per se. Ma anche per far vivere bene i suoi amici, futuri ospiti.

Non è detto che chi si addormenterà nella stanza blu guardando la luna velata dal passaggio delle nuvole non possa sentire un violoncello o un sax che lontano suona una ninnananna. Ma attenti troppo bene può far male.

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