mettersi in gioco

4 episodi di arte quotidiana

M e t t e r s i i n g i o c o

Mettendo se stessi in gioco il confine tra arte e vita diventa sempre più labile.

L’utopia che attualmente mi guida è l’idea che l’arte invada la vita di tutti i giorni e di conseguenza non sia più necessario portarla nei luoghi deputati: galleria, museo, teatro…. perché l’atto creativo dilaga e fluidamente permea gli spazi fisici e mentali del quotidiano.

Non si tratta più di produrre: spettacoli, performance, video, film, concerti, piuttosto è interessante osservare con occhi nuovi quello che già c’è intorno a noi e metterlo in gioco creativamente a partire da se stessi.

Non produrre ma essere.

Sono consapevole di vivere, in questi anni, una condizione privilegiata: non sono più costretto produrre per guadagnarmi da vivere.

Si può pensare che se manca il prodotto manchi l’oggetto della comunicazione.

L’utopia sta proprio qui.

Esporsi, mettersi in gioco, per se stessi innanzitutto, ma anche nella speranza di incontrare l’altro da se in un’esperienza comune che si realizzi in una pratica quotidiana che elimina i confini attraversando liberamente mezzi, generi, discipline, tecniche, linguaggi, luoghi.

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